Dicono che per scoprire le vere radici dell’Asia ci sia solo un posto dove andare: Myanmar, un paese dove la natura incontaminata si alterna al caos delle città in balia dello sviluppo economico che sta lentamente attraversando il paese. In viaggio nel paese asiatico in via di trasformazione, da visitare subito, prima che sia troppo tardi e le vecchie tradizioni lascino il passo alle innovazioni.
Un giovane uomo, con in testa un cappello di paglia, sta per metà sospeso sopra l’acqua del Lago Inle. Con una gamba spinge il remo mentre con l’altra, appoggiata sulla stretta canoa, si tiene in equilibrio muovendosi come in una danza. La tecnica di pesca che usa è unica al mondo, antichissima e tramandata di generazione in generazione. Questa è una delle tante immagini con cui il Myanmar vi può accogliere: la profonda consapevolezza delle antiche tradizioni che permeano questa terra e il vivere quotidiano del suo dignitoso popolo. Il lago, nel centro del paese, è un microcosmo d’acqua rimasto intatto nel tempo, incastonato tra alte montagne, dove ci si sposta solo con canoe o piccole imbarcazioni. Tutt’intorno villaggi costruiti su palafitte di legno, pagode che sembrano sospese sull’acqua e giardini galleggianti. La grande cupola dorata della pagoda Shwedagon, invece, è il simbolo di Yangon, patria del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, ed ex capitale fino al 2005. La caratteristica principale di questa città sono le sue strade piene di alberi che regalano un’atmosfera talmente surreale che in alcune zone vi sembrerà di trovarvi nel bel mezzo di una giungla. Esiste, però, anche un’altra faccia di Yangon che vi conquisterà da subito: quella movimentata e frenetica di Chinatown dove risciò e bancarelle si alternano a templi dipinti di rosso e venditori ambulanti che propongono di tutto e di più. Forse più che di giorno è la notte che dona a questo quartiere un fascino tutto particolare. È una delle aree più vivaci della città, piena di ristoranti e locali notturni. Una volta qui avrete solo l’imbarazzo della scelta: potete gustare un cocktail all’Asia Plaza Disco oppure cucina asiatica al Monsoon. Se, invece, avete voglia di qualcosa di più sofisticato, andate al Planteur, un ristorante con menù da stelle Michelin, ospitato in un palazzetto coloniale in mattoni rossi, nel quartiere nord. Per trascendere un po’ da tutta questa movida, sappiate che molti monasteri di Yangon organizzano corsi di meditazione per stranieri. Uno dei più noti è il Mahasi Meditation Centre fondato nel 1947. Se, invece, quello di cui avete bisogno è un tradizionale massaggio birmano, andate al Seri Beauty and Health, dove troverete comunque la pace interiore a prezzi abbastanza ragionevoli. Altra mecca della meditazione è la città di Mandalay, ultima capitale della monarchia birmana prima della conquista inglese, conosciuta anche come metropoli del buddismo. È oggi la seconda città del paese per importanza, nonché il maggiore centro per le comunicazioni e i trasporti. Le colline circostanti la città sono tappezzate da numerosi templi, il più suggestivo dei quali è quello di Kuthodaw, il tempio del libro più grande del mondo che custodisce il Canone Buddhista. Non si tratta di un vero e proprio libro cartaceo, ma di un tempio-libro con più di settecento lastre di marmo ognuna con circa un centinaio di righe scolpite sopra contenenti scritture sacre. Il vero fiore all’occhiello di Myanmar, però, è la Valle dei templi di Bagan. Si tratta di un’area di circa quaranta chilometri quadrati che ospita più di duemila edifici di culto. Il numero di templi e resti è così fitto che un detto popolare sostiene che qui non si possa muovere un piede senza toccare qualcosa di sacro. Un consiglio: visitate il sito all’alba, quando nell’immensa pianura le eleganti sagome dei templi e delle pagode affiorano lentamente dalla nebbia. Se siete amanti della bicicletta, è prevista la possibilità di affittare bici per spostarsi in lungo e in largo nella Valle e raggiungere anche il colorato mercato di Nyaung Oo, a circa quattro km di distanza, dove ogni giorno i locali si recano per acquistare prodotti freschi. Se non avete paura delle altezze, invece, potete godere di questo magnifico spettacolo dall’alto di una mongolfiera. Salendo lentamente verso il cielo verrete travolti da una visione che vi lascerà senza parole. Come disse Tiziano Terzani “ci sono viste al mondo dinanzi alle quali uno si sente fiero di appartenere alla razza umana. Bagan all’alba è una di queste”.
di Francesca Masotti – Articolo pubblicato su Club Milano Novembre-Dicembre 2014